Su questa stella sempre più oscura che noi abitiamo, ridotti al silenzio, arretrando di fronte alla crescente pazzia, mentre sgomberiamo intere regioni del cuore, mentre ci ritiriamo dai pensieri e congediamo così tanti sentimenti, chi non si accorgerebbe improvvisamente – se risuonasse ancora una volta, se risuonasse per lui! – di ciò che essa è: una voce umana.
(Ingeborg Bachmann, da Musica e poesia, 1959; trad. di Barbara Agnese)