Forme di vita
Nel film Saboteur (Hitchcock, 1942) la gente comune e gli sfigati vengono fuori molto meglio dei cosiddetti normali, quelli perbene; vedi l’autista che dopo aver avuto brevemente a che fare con il fuggiasco, siccome si fida di lui, gli piace (sembra un po’ la parabola del Buon Samaritano), lo aiuta a sfuggire ai suoi inseguitori…
Sulle pietre
A un certo punto della sua vita – impossibile stabilire con precisione quando – cominciò a raccogliere pietre. Camminando ovunque, ma soprattutto in montagna, ogni volta ne raccoglieva almeno una, per portarsela a casa. Ma potevano anche essere molte, quando gli capitava di trovarne di molto belle in un certo luogo. Sono ancora tutte lì…
Una via
Oggi per la prima volta, guardando su internet una mappa del quartiere dove ho vissuto per tanti anni, fino a tre mesi fa, mi sono accorto di una particolarità di via Reggio. Vi si può scorgere un rettangolo, i cui lati corrispondono, partendo da sinistra in senso orario, a via Pisa, corso Regio Parco, corso…
Due persone si incontrano
Già da qualche tempo mi sono accorto di un fatto singolare che ha luogo, di quando in quando, proprio qui davanti al mio ufficio, quasi all’angolo di via Reggio con la rotonda. Due uomini si incontrano lì, in un modo che potrebbe quasi apparire clandestino, con una frequenza che non saprei quantificare, ma sempre, direi,…
L’apoteosi di Billie Dawn
Nata ieri (Born Yesterday) è un vecchio film, l’avevo visto da bambino in televisione. Tutto quel poco che mi ricordavo era legato alla protagonista, Judy Holliday, i suoi atteggiamenti da svampita e quella inconfondibile parlata (nel doppiaggio di Rina Morelli, che pare imitasse bene la voce dell’attrice americana, anche se non ho mai visto quella…
L’altro James Stewart
Chiamate Nord 777 di Henry Hathaway è un film veramente bello. Si può dire che ogni sua immagine – non soltanto ogni sequenza – seppure mostrata sempre con asciuttezza, quasi con understatement, sia intensa e arrestante. Non si indugia nell’effetto, quasi mai, è tutto reale, schietto, diretto. Pur essendo il film abbastanza lungo il suo…
Piante in cammino e ciottoli che volano
Due esperienze con il lavoro di Andrea e Raffaella Ho avuto modo di collaborare con Andrea Caretto e Raffaella Spagna in più di un’occasione durante gli anni di e/static, particolarmente nello spazio espositivo blank. Soprattutto due di questi progetti hanno lasciato una traccia profonda, nella storia di e/static e in quella mia personale, ed ebbero…
Come si è arrivati a questo punto
Ha ancora senso esporre1 un’opera d’arte, cosiddetta? E se sì, deve essere per forza in un luogo deputato, al chiuso, asettico e depurato? Un luogo dove si deve andare, lo si deve raggiungere sapendo che una volta arrivati ci troveremo delle opere d’arte, oppure una performance.È stato così per lungo tempo, a partire da un…
Tre volte Ana
Spesso si dice o si scrive a proposito del capire un’opera d’arte – pittura o scultura, letteratura o cinema – o perfino una persona o un luogo. Capire deriva dal latino càpere, e più indietro da una parola greca, kàptein che significa ‘prendere’ o anche, dopo un tortuoso percorso fra vari idiomi nel corso di…
Ritorno a Paris, Texas
Credo di aver visto Paris, Texas quando era uscito nei cinema, nel 1984, o forse nel 1985, dipende da quando uscì in Italia, perché credo che andai subito a vederlo. Era quello un momento topico della mia vita, quando tutto stava cambiando per me e fu come ripartire da zero. Infatti da lì in poi,…
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