Mentre ero seduto, leggendo un libro, su una panchina del viale che porta al cimitero, l’ultimo tratto, con la coda dell’occhio ho notato, alla mia destra, un movimento quasi inconfondibile. Era uno scoiattolo, di quelli grigi che ogni tanto si vedono lì nei pressi; si è fermato un attimo guardando me che lo guardavo, poi è sparito dietro un platano (si muovono rapidi e silenziosi, sembrano volare, anche se stanno camminando, o correndo). Dopo pochi secondi è spuntato fuori da dove si era messo per nascondersi, mi ha ancora guardato bene negli occhi, addirittura avvicinandosi di qualche centimetro, come se si aspettasse che gli dessi qualcosa da mangiare (possibile che ogni tanto qualcuno gli lanci qualcosa, noccioline o roba simile: l’avrei forse fatto anch’io, ma non avevo niente con me). Appurato che non poteva avere niente di interessante da me è di nuovo sparito dietro l’albero, ma dopo qualche attimo, girandomi, l’ho rivisto, aveva deciso di attraversare la strada, il controviale, carrozzabile (al centro, dove stanno le panchine, è pedonale e ci passa lentamente, ogni tanto, qualche corteo funebre). In quel momento stava arrivando un camioncino, non velocissimo – il semaforo a poche decine di metri era rosso – ma neanche tanto piano, eppure lo scoiattolo non si è fermato. Ho mandato un grido di allarme e di paura, mentre mi alzavo dalla panchina, guardando lo scoiattolo che correva verso il lato opposto, passando sotto il camioncino. Quando stava per raggiungere il bordo, salvo, mi pare di aver notato una lieve sbandata: temo che una ruota l’abbia toccato, forse passandogli sopra la punta della coda, all’ultimo istante. Ce l’ha poi fatta ad arrivare di là, sparendo oltre una ringhiera che delimita un terreno, ma non so in quali condizioni.