La noia è l’affermazione di un tempo dilatato, senza scadenze, senza limiti. Nella noia l’ego si dissolve, tutto diventa oggettivo, noncurante, come il soggetto, che assiste senza agire, passivamente, immobile. Nella noia può esserci la vera libertà, perché non ci sono più impegni o costrizioni. Si osserva, si ascolta, e nella vera noia non si pensa nemmeno più. Le cose appaiono e poi svaniscono, i rumori irrompono e poi, spentasi la loro eco, il silenzio torna a prevalere, solenne, sconfinato. Come solenne e sconfinata è la noia.
Nel nostro tempo la noia non esiste più, tutto viene riempito, gli occhi vedono sempre nuove immagini, gli orecchi odono sempre nuovi suoni e nuove voci, che coprono i rumori e il silenzio fra i rumori. Molti anni fa si entrava nel cinema anche dopo mezz’ora, o quando quasi era finito, si stava lì dentro a lungo, chi voleva lo rivedeva più volte, non era vietato come ora.
(scritto l’8 maggio 2021 guardando “Goodbye Dragon Inn”).