
“Era stato un anno di paura, o meglio, di sentimenti più intensi della paura, per i quali non c’è nome sulla terra. Molti prodigi e avvenimenti inconsueti si erano verificati da ogni parte, sulla terra e sul mare. A ben pensarci la città era effettivamente cambiata. Ero io che ancora non me ne ero accorto. In ogni modo, se la città era cambiata, mi occorreva del tempo perché potessi accorgermene.”

“Si avvertiva che qualcosa di strano e inafferrabile aveva toccato la città, le sue strade, i suoi caffè. Le persone agivano in preda ad una specie di sorda e misteriosa isteria. Facevano largo consumo di pasticche dal potere indefinibile ma sicuramente nefasto. Era evidente che ora per ora un oscuro e orrendo male stava lentamente corrompendo la mente umana, anche se in fondo ogni cosa sembrava essere rimasta tale e quale.”

“Da molti giorni non avevo chiuso occhio, quella sera caddi in un sonno profondo, che si protrasse per due giorni. Solo dopo aver comprato i giornali e letto la terribile notizia, in preda al panico telefonai ad Alessandra. Ma tutto pareva andar bene, era tranquilla e decidemmo di incontrarci entro un quarto d’ora. L’aspettai per tutta la mattina, e quando le telefonai, mi dissero che se ne era andata in piscina.”

“Fu in questa occasione che mi accorsi che la città era cambiata. Ancora non mi rendevo conto che cosa esattamente era accaduto, quali danni l’esplosione avesse realmente provocato, che cosa fosse mutato in Alessandra.” ( … ) “Avrei dovuto capire che tutto questo non era che la conseguenza della fine del mondo.”

“Ora so che il nuovo mondo è cominciato. Quale era il miracolo che mi aveva risparmiato? Ma so bene che da un momento all’altro anch’io posso essere contaminato dalla meccanicità orrenda, la morte della logica. Ecco perché mi sono deciso a scrivere queste parole su questo quaderno di scuola. Forse nei tempi che verranno qualcuno le leggerà con curiosità, come l’ultima testimonianza del mondo della libertà.”


Tutti i testi e le immagini pubblicati su questo post sono estratti da Il mondo nuovo, di Jean-Luc Godard, un cortometraggio inserito nel film a episodi “RoGoPaG”, realizzato nel 1962 e uscito nelle sale all’inizio del 1963. Godard girò tutte le riprese del film in un solo giorno, il 24 novembre 19(62), data visibile in testa alla copia di L’Humanité che compare nel film, leggendo la quale il protagonista apprende dell’esplosione atomica al di sopra di Parigi.
N.B.: la frase in fondo all’incipit, immagine di apertura del film, « Saranno dei piccoli e lievi mutamenti che inavvertitamente ci distruggeranno », diventa, se si ascolta la voce fuori campo del protagonista, « Saranno dei piccoli e lievi mutamenti che inevitabilmente ci distruggeranno ».
Il resto del testo non subisce invece alcuna variazione.
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