… i riti religiosi con i quali l’uomo crede di conciliarsi la natura, diventati troppo numerosi e troppo complicati per essere conosciuti da tutti, diventano il segreto e di conseguenza il monopolio di alcuni sacerdoti; il sacerdote dispone allora, benché si tratti solo di una finzione, di tutte le potenze della natura, e in nome loro comanda. Nulla di essenziale è cambiato per il fatto che questo monopolio non consiste più in riti, ma in procedimenti scientifici, e coloro che lo detengono si chiamano scienziati e tecnici piuttosto che sacerdoti.
La scienza è un monopolio non a causa di una cattiva organizzazione dell’istruzione pubblica, ma per la sua stessa natura: i profani hanno accesso soltanto ai risultati, non ai metodi, cioè possono solo credere e non assimilare.
Tutta la nostra civiltà è fondata sulla specializzazione, la quale implica l’asservimento di coloro che eseguono a coloro che coordinano; e su un simile fondamento non si può che organizzare e perfezionare l’oppressione, di certo non alleviarla.
da: Simone Weil, Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale, 1934
(traduzione italiana di Giancarlo Gaeta)