In ogni caso, quel che è avvenuto è la perdita del rapporto poetico con la lingua e la sua sostituzione con un rapporto strumentale in cui colui che crede di usare la lingua ne è invece senza avvedersene usato.
Giorgio Agamben
(da Popoli che hanno perduto la lingua, pubblicato lo scorso 11 ottobre in Una voce, su quodlibet.it)